Nella serata di venerdì 31 luglio 2015, alle ore 20.30 presso la pieve di Santa Maria Annunziata (Castoia) a Socchieve, il comitato "Gianfrancesco da Tolmezzo" ha proposto al pubblico un evento atto alla valorizzazione di un capolavoro del settecento veneziano eseguito dal pittore Nicola Grassi (Formeaso, 7 aprile 1682 – Venezia, 6 ottobre 1748) e custodito nell'altare maggiore della storica costruzione.

Un'opera mirabile, inserita in un altrettanto incantevole contesto, si è resa quindi la protagonista di una serata all'insegna della cultura e delle grandi emozioni. Emozioni alimentate inoltre dalle note di un sottofondo sinfonico, con musiche dal vivo, di Bernardo Pasquini e Johann Sebastian Bach, eseguite egregiamente dai tre giovani musicisti Denny Puntel, Simone Cecchin e Margherita Coughlan. È stato forte e sentito il coinvolgimento che sono stati in grado di suscitare nel pubblico le parole appassionate degli studiosi, coinvolti nella meritoria opera di divulgazione culturale per la quale e’ stato organizzato l’evento.

Ospite d’eccezione e’ stato il relatore della serata dottor Enrico Lucchese, studioso della storia dell'arte veneziana dal XVII al XVIII secolo, con particolare riguardo all'opera del pittore carnico, mentre curatrice dell’evento e’ stata la dottoressa Nadia Danelon, storica dell'arte formatasi nell'ambito dell'ateneo triestino e allieva del relatore ospite.

La "Madonna degli Angeli" della pieve di Castoia di Socchieve è tra le ultime opere di Nicola Grassi e costituisce un capolavoro arrivato fino a noi intatto, un'opera di altissimo valore artistico e quindi culturale che non ha perso nulla della sua antica freschezza, non cosa di poca importanza!

Il pittore, nato il 7 aprile 1682 nella valle del But, a Formeaso di Zuglio, nel cuore della Carnia "Patria del Friuli", condusse un'esistenza divisa tra la sua terra natia e Venezia, dove entrò nella bottega di Nicolò Cassana, agente del Gran Principe di Toscana Ferdinando de' Medici dal 1712 e ove fu iscritto alla Fraglia dei pittori veneziani. Attivo all'epoca degli ultimi grandi maestri figurativi della Serenissima, rimase certamente colpito dall'operato di artisti del calibro di Sebastiano Ricci e del giovane Giambattista Tiepolo.

Ad una visione a posteriori si può quindi ragionevolmente affermare che lo stile del Grassi venne sicuramente influenzato dagli esiti di questi e altri grandi protagonisti del Settecento veneziano e non solo, interpretati pero' sempre seguendo una propria sensibilità ben definita, caratteristica importantissima per un artista che intenda superare la prova dei secoli, come è successo nel caso di colui che ci ha donato questo grande capolavoro.

Tra le opere migliori di Nicola va messa, senza dubbio, infatti la paletta di Castoia, opera che Giuseppe Gallo pubblicava, mezzo secolo fa, datandola al 1747 per imprecisate "memorie d'archivio": la presenza della data 1741 nell'iscrizione sul retro del tabernacolo che custodisce la "Madonna degli Angeli" e la materia pittorica luminosa affine alla notevole "Adorazione dei Magi" del 1740 per la chiesa di San Francesco a Udine, inducono a collocare il dipinto della pieve in un momento, felicissimo, seguente al "Martirio di Sant'Andrea", del 1739, per la chiesa di Strozza, vicino a Bergamo, e precede l'esecuzione - 1742 - della pala per la parrocchiale di Fielis, di nuovo nella sua "Provincia" a poco più di un lustro dalla morte, a Venezia dove fu sepolto, nell'ottobre del 1748.

Questo ed altri eventi contribuiscono a rendere ancora più stimolante la conoscenza dei tesori presenti nel Comune di Socchieve e in Carnia.

 

 

Socchieve, 03 agosto 2015.

 

Giuseppe Seminara